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L’Europa contro le polizze sospendibili

Nel giro di pochi mesi le polizze rc auto sospendibili rischiano di essere bandite in tutti gli stati europei. Si tratta dell’effetto dirompente di una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Lo scorso 4 settembre l’assise ha determinato un precedente giurisprudenziale di assoluto rilievo; se un veicolo risulta immatricolato ed è idoneo alla circolazione stradale esso deve necessariamente essere assicurato. Si tratta di una pronuncia dagli effetti dirompenti perché non sono pochi i consumatori europei che fanno ricorso a questa tipologia contrattuale. L’onda lunga di questa decisione rischia di abbattersi anche sugli automobilisti italiani. Nel nostro paese, infatti, non sono pochi coloro che scelgono le polizze sospendibili per ridurre i costi di gestione dell’auto o della moto.

Le compagnie assicurative permettono agli utenti di stipulare polizze sospendibili. Esse sono molto diffuse tra coloro che utilizzano l’auto, la moto o il camper solo per pochi mesi all’anno. Chi utilizza un mezzo in modo discontinuo può scegliere di sospendere la polizza evitando di pagare il servizio nei mesi in cui non ne usufruisce. Il codice delle assicurazioni prevede, infatti, la possibilità di non pagare o sospendere la polizza del mezzo tenuto fermo in una area privata (come un garage o un cortile). Il vantaggio economico delle polizze sospendibili risulta in molti casi fin troppo cospicuo e bisogna far attenzione all’effettiva copertura garantita dall’assicurazione.

Nella sentenza depositata lo scorso 4 settembre la Corte di Giustizia europea è stata perentoria. Ogni veicolo immatricolato ed idoneo a circolare, deve essere assicurato anche se il proprietario lo tiene fermo in un’area privata. La sentenza è scaturita da una controversia relativa ad un incidente stradale verificatosi in Portogallo. Qui un improvvido automobilista si era messo alla guida dell’auto della madre provocando un incidente. La vettura, ferma da tempo in garage, era priva di assicurazione. La Corte, dando torto all’uomo, ha imposto agli Stati membri dell’Unione di adottare nei propri ordinamenti interni una normazione che imponga l’obbligo assicurativo per tutti i veicoli idonei alla circolazione. I nodi da dipanare sono ancora molti, ad esempio, la Corte non definisce nello specifico cosa debba intendersi per veicoli “non adatti a circolare“. Allo stato, infatti, solo questi ultimi risultano esclusi dall’obbligo assicurativo.

Il rischio di dover rinunciare alle polizze sospendibili è un’altra brutta notizia per gli automobilisti italiani che arriva a pochi giorni dal rincaro delle polizze. L’auto, almeno nel nostro paese, continua ad essere un bene molto vessato. Bollo, assicurazione, manutenzione e costi del carburante incidono pesantemente sul bilancio familiare. Ad ogni modo l’alternativa alle polizze sospendibili esiste. Chi si serve del proprio mezzo per pochi giorni o mesi all’anno, potrà ancora servirsi delle assicurazioni a chilometraggio. Pagando la propria copertura assicurativa solo entro un determinato range chilometrico si riescono a spuntare prezzi convenienti.

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